Parrocchia Santa Maria Madre della Chiesa
in Ponte dei Nori (Valdagno)

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 SAN CLEMENTE IN VALDAGNO

San Clemente papa (23 novembre)

Arciprete: Storti mons. Giovanni (1976);
Vicario Parrocchiale:  don Stefano (....)


CENNI STORICI - L'origine della comunità di Valdagno è legata alla fortuna della potente famiglia dei Trissino la quale dominò per secoli la vita economica, sociale e politica dell'intera vallata di cui Valdagno costituisce il naturale capoluogo. A Valdagno i Trissino eressero due poderosi castelli: uno, quello di Maglio, affidato a Panensacco Trissino huomo audace et fatioso e l'altro, quello di San Clemente, affidato al fratello di lui Miglioranza junior. Nelle turbolente vicende che caratterizzano il periodo post ezzeliniano, i Trissino si rifiutarono di assoggettarsi al comune di Vicenza e a tal fine si allearono con gli Scaligeri di Verona. Ne seguì uno scontro, nel 1291, durante il quale Vicenza, alleatasi a Venezia, consentì alla potente Repubblica il controllo del borgo fino al 1340. L'appoggio offerto dai Valdagnesi ai Trissino fruttò alla comunità il primo abbozzo statutario (1291), che potè più tardi, in seguito alla tollerante politica veneziana (1404 - 1797), svilupparsi in più ricche ed articolate norme di vita comunale (Statuti del Comune di Valdagno, 1446). La vita economica, legata in età medioevale essenzialmente all'agricoltura e all'allevamento, si è successivamente arricchita di altre importanti iniziative di trasformazione (lanificio) e di distribuzione (commercio).

Nel primo Ottocento, e precisamente nel 1836, l'attività laniera trovò il suo sbocco industriale nella fondazione del primo moderno lanificio per iniziativa di Gaetano Marzotto; gli stabilimenti del suo gruppo danno oggi lavoro nel comune a circa 2.300 dipendenti. La chiesa di San Clemente fu, in epoca remota, una cappella della grande pieve di San Martino di Brogliano, la cui circoscrizione verso il Mille abbracciava tutta la valle dell'Agno ed era delimitata a sud da quella di San Vitale di Montecchio Maggiore. L'evoluzione della cappella in parrocchia autonoma è certamente anteriore al sec. XIV: infatti le Fìationes decimarum (1303) parlano di un certo presbiter Bonazante ecclesie de Valdagno. Ma un documento del 1224 ricorda già un suo lontano predecessore, il presbiter Gandolfinus. Accanto alla chiesa parrocchiale sorsero a Valdagno, in età medioevale e moderna, importanti espressioni di vita religiosa, come le confraternite, tra le quali primeggia quella del Santissimo. Furono pure edificati il monastero e l'attigua chiesa di Santa Maria di Panisacco, costituiti agli inizi del secolo XIII, ma officiati verso la metà di quel secolo dai Canonici di San Marco di Mantova; la chiesa e il convento di Ognissanti, dov'erano verso la fine del '200 gli Umiliati, già presenti ad Ognissanti di Vicenza; la cappella e la confraternita di Santa Maria delle Grazie del 1502, seguita dopo qualche anno dalla chiesa e convento omonimi dei Francescani Osservanti (1511); la cappella di San Giuseppe e l'attigua abitazione delle "Terziarie Pizzocchare sive Cappuccine" edificate tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo, la cui unione era stata fondata nel 1518 da fra' Pietro de Priante; l'oratorio di Cristoforo che, unitamente alla cappella di Santa Maria della Concezione in San Clemente, era patrocinato dai Trissino. Una speciale memoria spetta all'ospedale e all'attigua antica chiesetta di San Lorenzo alla cui gestione furono impegnati i soci della confraternita dei Battuti (1428). È ormai scomparsa la chiesetta di Santa Maria della Salute o Madonnetta (1678) attribuita a torto alla famiglia Valdagni. Nella seconda metà del secolo XVIII la robusta evoluzione demografica della comunità rese indispensabile la creazione di una più vasta chiesa parrocchiale secondo schemi validi, sia per la dignità della vasta parrocchia, sia per le aumentate necessità pastorali. Nacque così l'attuale chiesa monumentale di San Clemente Papa in Valdagno, su pianta rigorosamente neoclassica, opera del bassanese Giovanni Miazzi (1698-1797), mentre la facciata fu realizzata un secolo dopo da Luigi De Boni, il fortunato autore, fra l'altro, delle chiese di Altissimo, Malo, Montorso e Novale. Le arti figurative sono rappresentate in San Clemente in primo luogo dal grande polittico di pietra datato 1445 e dichiarato Opus Jeronimi, che stava sull'altar maggiore della prima chiesa parrocchiale, edificata nel 1380, molto simile al San Martino di Brogliano, adorna di sette altari: essa che venne demolita alla fine del '700. L'ancona restaurata nel 1992 è documento fondamentale dell'arte veneta del "400. Non meno significativa è la statua in pietra della Madonna col Bambino della seconda metà del '400: essa proviene dalla chiesa di Santa Maria delta Grazie, sorta col convento francescano nel 1510 soppresso nel 1810: i resti ancora visibili sono stati studiati all'inizio degli anni '90 e sono state identificate le opere d'arte disperse. La tela dell'altar maggiore del San Clemente attuale raffigura il martirio del santo: dipinta tra il 1776 e il 1778 è considerata il capolavoro del pittore vicentino Giacomo Ciesa. Nell'oratorio del Rosario accanto alla chiesa è conservata una tela di Antonio De' Pieri (1671-1751) emerso recentemente come uno dei maggiori artisti del Settecento veneto: raffigura il Martirio di San Lorenzo e proviene dalla distrutta chiesa di San Lorenzo. Sempre del '700 sono le pregevoli stampe della Via Crucis, restaurate nel 1978. In cattivo stato sono le tre statue poste nel 1829 sulla sommità della facciata: al centro San Clemente, ai lati la Speranza e la Carità; secondo il Cevese potrebbero provenire dalla chiesa precedente. L'Ottocento è documentato dalle quarantun tele di Lorenzo Rizzi (1831-1885); il pittore friulano offre qui un ampio saggio dell'ultima fase della sua attività: Renato Cevese ritiene autografi i santi raffigurati nelle tele più grandi, mentre avverte l'intervento di aiuti in quelle minori. Si tratta comunque di un ciclo che può essere valorizzato come strumento di catechesi. Sopra il pulpito è posta La fuga in Egitto, opera giovanile di Achille Beltrame (1871-1945) che completò così il ciclo interrotto dalla morte del Rizzi. Il Novecento è presente in due tele del 1923 con L'Annunciazione e la Visitazione di Vittorio Puppin di Schio e i ferri battuti di Angelo Perlotto di Trissino. Nel 1997 sono state restaurate le tele con La Madonna tra i santi Fiocco e Sebastiano (1887) di Giorgio Canelli e / Santi Gaetano e Antonio (1896) di Eraclio Minozzi. Importante è anche l'organo Balbiani Vegezzi Bossi costruito nel 1942 e restaurato nel 1997.

EDIFICI DI CULTO

Chiesa parrocchiale: ricostruita nel sec. XVIII (26 agosto 1781)

Altre chiese:

Chiesa di San Giuseppe: consacrata nel 1750, è rimasta sostanzialmente integra dopo la demolizione del Convento delle Cappuccine avvenuta nel 1810. Restaurata e decorata nel 1930, conserva tre notevoli altari del '700 su progetto, secondo il Cevese, di Antonio Miazzi, l'architetto del San Clemente.
Da ricordare anche una Madonna col Bambino, altorilievo di pietra, prezioso documento di arte popolare del 1670 e l'edicola, firmata dall'architetto veronese Michelangelo Castellano, che ricorda Ottavio Canossa, padre della fondatrice delle Suore Canossiane; posta in opera nel 1779, è esempio del Neoclassicismo ispirato al Sanmicheli. La tela sull'altar maggiore, che raffigura il Transito di San Giuseppe, è attribuita dal Cevese a Valentino Puppin (Schio 1830-1886) coetaneo del Rizzi; mentre quella dell'altare laterale destro, con l'Assunta, San Francesco e Santa Chiara è ritenuta sempre dal Cevese di Rosa Pozzolo, operante nell'ambito del De Pieri (sec. XVII).

San Cristoforo: la chiesa attuale è dell'anno 1741 su edificio precedente: facciata con timpano triangolare su due lesene dilatate, portale rettangolare e rosone mistilineo trilobato.
Nell'interno ai lati dell'altare e sul coronamento si trovano delle statue del '700. La pala è una Fuga in Egitto attribuita al pittore Vittorio Puppin. Dietro all'altare una stampa del primo Novecento è una riproduzione della Nascita del Redentore di E. Poli: una singolare interpretazione in chiave simbolista del Mistero della Natività.

Chiesa di Santa Maria del Carmine: già di casa Caltran, costruita nel 1634. È un edificio ottagonale con due piccoli vani innestati sui lati dell'atrio nel '700. Sul davanti sporge la piccola facciata con timpano triangolare da cui si dipartono due corpi laterali con finestre a semilunetta. L'interno è caratterizzato dal soffitto a spicchi e dall'abside a scarsella. Vi si trovano una tela dell'800 raffigurante la Madonna del Carmelo, firmata Trevisan, ed una Pietà del 1931 della scultore Arrigo Minerbi, di chiara ispirazione michelangiolesca.

Oratori semipubblici sacramentali: annessi alla Scuola Materna, al Centro diurno per anziani, all'0ratorio "Don Bosco" e al Centro rieducazione motoria "Aias".

STRUTTURE PASTORALI

Oratorio "Don Bosco" con 23 aule attrezzate per riunioni, giochi e attività; Cinema-teatro "Super" (700 posti) più abitazione custode; Scuola materna parrocchiale "San Clemente"; Patronato "Sacro Cuore" con 22 aule e 3 sale; Casa alpina "Regina pacis" (a Castelvecchio) con salone e 5 camerate.

INTERVENTI STRUTTURALI E RESTAURI

Duomo (bicentenario, 1978); rifatti completamente tetto, impianti elettrico e di amplificazione, intonaco interno; restaurate tre cappelle interne: del Rosario, della Madonna delle Grazie e di Santa Rita; restaurata pala altar maggiore; pulitura degli altri 50 (circa) dipinti. Nel 1988 è stato acquistato, restaurato e benedetto un nuovo Crocifisso in sostituzione di quello rubato l'anno prima (di scuola donatelliana). Nel 1990-92 restauro dell'ancona quattrocentesca sita in sacrestia (con l'occasione è stata rinnovata anche la sacrestia). Nel 1997 tre restauri: organo e 2 tele dei primi due altari laterali.

Campanile (1985-86): sostituzione completa della parte superiore della cupola (all'interno con legno modulato, all'esterno con rame); sostituzione della scala interna in legno con una in metallo; applicazione delle reti metalliche nelle finestre (per i colombi); tinteggiatura esterna.

Casa canonica (1982); ristrutturazione della parte più antica (esclusa la parte dell'ufficio parrocchiale e camere e servizi soprastanti). Rifatti il tetto e l'impianto elettrico, l'impianto di riscaldamento e d'acqua calda convertito da nafta a gas metano; rifatta completamente la cucina; riattivato il camino con il focolare.

Chiesa di San Giuseppe (1982-1984): sostituzione del pavimento; rifacimento del tetto; tinteggiatura interna e esterna; risanamento dei muri dall'umidità; nel '96 nuovo impianto di riscaldamento a gas.

Chiesa del Carmine (1983): tinteggiatura interna ed esterna, ripulitura generale, rinnovate le vetrate a colori; restauro della pala dell'altar maggiore.

Chiesa di San Cristoforo: rifatto il tetto e ripristinati alcuni intonaci esterni.

Patronato Sacro Cuore (1982-1997): in questi 15 anni vari interventi: rifacimento del tetto, costruzione di servizi, del campo di pattinaggio; rinnovo dell'impianto elettrico, rifacimento radicale di una saletta al piano terra.

Oratorio Don Bosco (1987-1997): in questi 10 anni vari interventi: rifacimento del tetto; ristrutturazione radicale del bar; rinnovo impianto elettrico e di illuminazione.

Casa alpina di Castelvecchio (1990-1997): amplificazione e costruzione di servizi adeguati; ampliato l'impianto di riscaldamento; sostituzione infissi; rifacimento cucina.

Cinema Teatro Super (1988-1991): ristrutturazione completa del tetto, dell'impianto elettrico e di riscaldamento, dell'ingresso e biglietteria, del palcoscenico, dei servizi e dei 6 camerini. È stato acquistato un nuovo e moderno proiettore; sono state sostituite 700 poltrone con altrettante di nuove e tutti i tendaggi.

NOTA BIBLIOGRAFICA

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- aa.vv., La situazione religiosa di S. Clemente-Valdagno, Vicenza, Rumor 1980 (N.U.)
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- aa.vv., // campanile di San Clemente di Valdagno, Valdagno, Parrocchia di S. Clemente 1986
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- G. A. cisotto, La solidarietà operosa: la Società di Mutuo Soccorso fra gli operai del Lanificio Marzotto di Valdagno (1866-1896), Valdagno, Società di Mutuo Soccorso 1996
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- C. rigoni, L'ancona quattrocentesca di San Clemente a Valdagno, Valdagno 1992
- G. storti, Non di solo pane. Omelie per l'Anno liturgico. Lezioni di etica, Valdagno, CEDIV 1993

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